LE EMOZIONI SCOMODE - INVIDIA

L’invidia è un’emozione complessa che molte persone sperimentano, pur cercando di rifuggirla. 
E' profondamente legata alla consapevolezza di se stessi e alla capacità dunque di confrontarsi con gli altri e con un sistema di norme e valori sociali.
Invidiare significa guardare l’altro con malevolenza per ciò che egli ha e che a noi invece manca.
L’altro invidiato è colui che, esibendo un certo comportamento o un certo status espresso in termini di oggetti o qualità della Vita, o addirittura canone estetico,  ci porta a mettere in discussione le nostre capacità.
E' in questo imput a metterci in discussione che spesso scatta il meccanismo interno che ci riporta a una forma di autogiudizio e alla percezione di un senso di inferiorità e di ingiustizia rispetto alla nostra situazione.
L'altro ci mette di fronte al nostro senso di inadeguatezza incarnando un po’ la rappresentazione di chi potremmo essere e non siamo, del modello vincente di noi stessi che non riusciamo a raggiungere.
Per questo, il sentimento di mancanza percepito, si associa, nell’invidia, a una componente di aggressività: si vorrebbe distruggere l'altro e con esso ciò che non si riesce ad avere, per azzerare il confronto, annullare il senso di inferiorità eliminando il termine di paragone che ci fa soffrire.
Nella sua portata più distruttiva , l'invidia può essere indubbiamente un grande ostacolo a un apprezzamento autentico delle risorse di se stessi e degli altri. 
Il successo di una persona potrà essere facilmente percepito come qualcosa che pone in evidenza una propria mancanza ritenuta così grave da mettere a repentaglio il proprio valore personale.
In questi casi si puo' provare una alterata e disfunzionale percezione di sè, arrivando a sentirsi improvvisamente “nessuno” solo perché un’altra persona possiede quello che non si ha e si vorrebbe.
Vissuta in questo modo, essa puo' invalidare molto le relazioni interpersonali, in quanto la persona puo' essere portata a screditare le capacità e le attitudini altrui, per cercare di mantenere sempre “in positivo” quel confronto dal quale si ha necessità di uscire sempre vincenti per non soccombere a un pervasivo senso di insicurezza personale.
In questo senso si alimenta un profondo senso di insoddisfazione e infelicità.

L’invidia sana

L’invidia, tuttavia, non rappresenta di per sé un sintomo di un disagio psicologico, può essere avvertita anche nell’ambito di una vita affettiva e sociale sufficentemente sana.
In questi casi, riconoscere che si prova un moto di invidia per un’altra persona può rappresentare un atto di onestà verso se stessi e un ottimo stimolo a migliorarsi.
Avvertire un’emozione di questo tipo ci segnala che c’è qualcosa (un traguardo lavorativo, una capacità personale, un obiettivo sociale ecc.) che desideriamo raggiungere e verso cui mettere la nostra attenzione e le nostre energie, affinchè questo desiderio possa realizzarsi anche nella nostra vita.
L'invidia quindi, osservata nel modo giusto, puo' essere uno stimolo importante nell'ascolto di se stessi verso il raggiungimento dei propri traguardi .
Confrontarsi con le proprie mancanze è un indispensabile punto di partenza per prendere coscienza di quello che potremmo migliorare di noi stessi e della nostra vita.
Quello che è importante è saper tollerare gli aspetti di imperfezione e di errore in noi stessi (la pretesa di essere perfetti è solo paralizzante): quegli aspetti di “mancanza” che vediamo riflessi “in positivo” nei successi degli altri.
Essere consapevoli di cio' che proviamo ci puo' far decidere, altrettanto consapevolmente, di prende l'atro non piu' come un rivale, ma come ispirazione.
Valentina Paoli 

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