QUANDO DIRE "NO"?



C è differenza tra la giustezza di dire il proprio No a qualcosa che in qualche modo ci possa invadere e - o invalidare nel Presente , rispetto a un No che parte dal bisogno di difendersi da un modo altrui che parla della visione limitata altrui rispetto a ciò che siamo.
Osservo e rifletto : "quando affermare un No?" .
Mi viene da rispondere:
"Un No va affermato quando, appunto, l atto altrui andrebbe a limitare la Nostra libertà presente e quindi in poche parole la Nostra illimitata possibilità di porci in Essere per ciò che Siamo , in una forma di impedimento al mio Essere.
Allora dire No è Energia ben spesa e costruttiva.
Ma nel momento che invece questa condizione non accade, nn c è più necessità di dire No.
L energia usata sarebbe dispersiva.
Se l' altro compie una azione che esprime una propria idea limitata rispetto a ciò che Siamo rimane una dinamica esclusiva dell' altro.

Quindi, perché difendere uno spazio nostro che, in verità, non è attaccato?.
Non ci può intaccare l idea dell' altro rispetto a noi stessi fintanto che non costringe una nostra espressione.
Comprendere questa differenza significa intanto porsi liberi rispetto la visione che l altro ha di noi, senza rimanerci incastrati dentro a nessun livello.
E ,secondo, sentire quando sia necessario reagire all' altro come reale forma di rispetto vs noi stessi e non come ferita che apre al bisogno di essere visti in modo diverso, in quanto si agisce nel riconoscimento che qualunque filtro l altro abbia nei nostri confronti non va e non potrà andare mai a intaccare chi veramente siamo.




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Valentina Paoli Counselor e Life Coach
                         Insegnante Iniziatrice Reiki Usui